DOMANDE FREQUENTI SULL’ALLEVAMENTO E SULLE DISPONIBILITA’ NEL SITO

Come posso fare un ordine dal sito?

Quante uova mi conviene acquistare?

Come conservo le uova una volta ricevute?

Che percentuale di schiusa hanno le uova acquistate?

Dove allevo i bruchi?

Posso toccare i bruchi con le mani?

Dove tengo le crisalidi una volta ricevute?

Vorrei tentare la riproduzione: quanti bozzoli/crisalidi mi conviene prendere per avere con più certezza maschi e femmine nati nello stesso periodo?

Posso tenere le uova/crisalidi al freddo per ritardare la schiusa/sfarfallamento?

Dove posso tenere le farfalle?

E’ possibile la spedizione?

E’ la prima volta che allevo farfalle, che specie scegliere?

Sono un’insegnante. Che specie è consigliabile per un allevamento in classe a scopo didattico?

E’ possibile rilasciare in libertà le farfalle allevate?

Posso ordinare direttamente individui allo stadio di farfalla?

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Come posso fare un ordine dal sito?
Attualmente per effettuare un ordine di un articolo disponibile puoi andare alla sezione SHOP che calcolerà in automatico le spese e ti indirizzerà al pagamento, possibile sia anticipato in varie modalità bonifico, postepay, paypal), sia in contrassegno. Oppure puoi compilare il modulo della pagina contatti specificando articolo/i di tuo interesse e la quantità: in risposta ti verranno fornite in e-mail le indicazioni sul totale con le modalità di pagamento e spedizione possibili. Non si accettano ordini telefonici.

Quante uova mi conviene acquistare?
In genere le uova sono fornite in lotti da 10-15 uova per avere buone possibilità di avere almeno qualche bozzolo alla fine dello sviluppo dei bruchi. Se allevati correttamente, è probabile comunque che tutti i bruchi nati dalle uova arrivino a completare lo sviluppo.

Come conservo le uova una volta ricevute?
Vanno estratte dal tubetto o micro-contenitore con cui sono state spedite e messe in una scatolina di plastica anche completamente chiusa. Ideale una capsula Petri. E’ bene dare una lettura alla pagina “Cura delle uova e allevamento dei bruchi”

Che percentuale di schiusa hanno le uova acquistate?

In genere le uova fornite hanno una buona percentuale di schiusa (70-100%); in una intera ovatura deposta da una femmina accoppiata, è normale che siano presenti anche uova non fecondate, dunque il range dal 70% al 100% dipende da se una o più di quelle uova non fecondate capitano tra le uova spedite. Nel caso in cui nesusna o quasi nessuna delle uova dovesse schiudere, possono essere rispedite indietro: in tal caso possono essere spedite altre uova in loro sostituzione o, se non più’ disponibili in quel momento, con uova o bruchi di un’altra specie disponibile nell’immediato o nelle settimane successive.

Dove allevo i bruchi?
I bruchi ai primi stadi, dunque ancora piccoli, vanno in genere allevati in piccoli contenitori dove possano facilmente raggiungere le foglie della pianta nutrice. Piu’ avanti possono essere trasferiti in vasche di plastica o in gabbie. Per dettagli ed esempi è bene leggere la pagina “Cura delle uova e allevamento dei bruchi“.

Posso toccare i bruchi con le mani?

I bruchi di buona parte delle specie offerte da Farfalle dal Mondo sono innocui al tatto, salvo allergie particolari, ma nel caso di specie potenzialmente urticanti è dato un preavviso. In genere comunque, anche per non stressare i bruchi, è bene non toccarli se non strettamente necessario. E’ consigliato leggere l’articolo “Si possono toccare i bruchi con le mani?”

Dove vanno tenute le crisalidi una volta ricevute?

I bozzoli possono essere appesi alle pareti della gabbia o, in diverse specie, anche disposti semplicemente sul fondo; le crisalidi “nude”, cioè senza bozzolo, possono essere poste su un substrato soffice come il muschio o del terriccio; nel caso di bozzoli posti sul fondo e delle crisalidi nude è importante che ci siano intorno dei supporti dove gli adulti appena sfarfallati possano facilmente arrampicarsi (pareti ruvide, rami etc.) per distendere le ali. E’ consigliata una lettura alla pagina “Ninfosi: cura di crisalidi, bozzoli e sfarfallamento.”

Vorrei tentare la riproduzione: quanti bozzoli/crisalidi mi conviene prendere per avere con più certezza maschi e femmine?

Salvo alcuni casi, in genere i bozzoli non vengono aperti per controllare il sesso delle crisalidi al loro interno. Per avere con certezza maschi e femmine in un gruppo di crisalidi di cui non puo’ essere determinato il sesso, ed avare piu’ probabilità che sfarfallino nella stessa settimana, è conveniente ordinare almeno 8-12 bozzoli/crisalidi. Ovviamente se si è fortunati puo’ accadere di ritrovarsi delle coppie anche ordinando un numero molto inferiore. Con specie in cui il sesso è visibile dalle crisalidi, si consigliano comunque almeno due coppie, dato che non si puo’ sapere con certezza se i membri di una singola coppia sfarfalleranno in contemporanea.

Posso tenere le uova/crisalidi al freddo per ritardare la schiusa/sfarfallamento?

Con alcune specie è possibile: con quelle a diapausa obbligatoria è anzi raccomandato di tenere lo stadio svernante (spesso la crisalide e, in qualche caso, le uova) al freddo per far trascorrere l’inverno alla temperatura a cui la specie si trova abitualmente in natura (ad esempio molte specie Europee e Nordamericane). Per tenerle al freddo in inverno si può scegliere di usare una gabbietta o una cassetta di legno posta in un angolo esposto a Nord del balcone, garage o giardino, in un punto riparato dal sole diretto e dalle intemperie. Se si sceglie di conservarle in frigorifero, si puo’ utilizzare una cassetta di plastica ben chiusa (perché l’eccessiva ventilazione del frigo potrebbe far disseccare le uova/crisalidi) senza accumulare umidità all’interno (per evitare formazione di muffe). Crisalidi che non vanno in diapausa (ad esempio specie tropicali oppure specie di una generazione in cui non c’è uno stadio svernante) non possono essere tenute al freddo, salvo un temporaneo freddo moderato : crisalidi di specie tropicali possono essere tenute a circa 10°C per poche settimane. Con le uova non svernanti è meglio evitare o limitarsi, nel caso delle uova dei Saturnidi, a una o due settimane. E’ bene dare una lettura all’articolo “La diapausa nei Lepidotteri“.

Dove posso tenere le farfalle?

E’ necessario che le farfalle abbiano un certo spazio per volare, commisurato alle loro dimensioni ma soprattutto che le pareti della gabbia siano abbastanza morbide: ideale il tulle o tessuti simili. Le specie notturne si muovono raramente durante il giorno e pertanto questo è anche il momento in cui è piu’ facile spostarle. Viceversa nel caso delle farfalle diurne, tenuto conto che queste ultime pero’ in presenza di luce possono volare bruscamente se disturbate. Leggere le pagine “Ninfosi: crisalidi, bozzoli e sfarfallamento” e “Alimentazione delle farfalle“.

E’ possibile la spedizione?

La spedizione è possibile tramite corriere tracciabile: ciò consente, tramite un codice spedizione, di monitorare online il viaggio del pacco e sapere quando sta per essere recapitato. Per i dettagli sulle modalità di spedizione e consegna, date una lettura al paragrafo corrispondente nella pagina “termini e condizioni di vendita“.

E’ la prima volta che allevo farfalle, che specie scegliere?

Specie molto facili da allevare e i cui bruchi si cibano di piante facilmente reperibili sono, tra le diurne,  le nostrane Cavolaia maggiore (Pieris brassicae) e la Vanessa del cardo (Vanessa cardui) mentre, tra le notturne, la nostrana Arctia caja e l’africana Amata mogadorensis. Se si volesse allevare per la prima volta una grande falena della famiglia dei Saturnidi, Samia ricini è senz’altro la specie di piu’ semplice allevamento, a patto che si abbia a disposizione una delle sue piante nutrici (vedi scheda di allevamento). Dai un’occhiata alle Specie consigliate a principianti/scuole” e ai Kit didattici.

Che specie è consigliabile per un allevamento in classe a scopo didattico?

Sono necessarie specie che, oltre ad essere di facile allevamento (con bruchi che si cibano su piante reperibili senza troppe difficoltà) abbiano ciclo relativamente rapido che possa concludersi entro l’anno scolastico in modo che gli alunni possano osservare lo sviluppo dal bruco alla farfalla entro poche settimane/mesi e comunque entro l’inizio di giugno. Specie che possono rispondere a questi requisiti sono, tra le diurne, la Vanessa del cardo, la Vanessa atalanta, la Cavolaia maggiore e il Macaone e, tra le notturne, il baco da seta, l’Arctia caja, l’Amata mogadorensis, la Samia ricini, l’Actias selene e la Sfinge testa di morto. Dai un’occhiata alla pagina “Specie consigliate a principianti/scuole” nonchè ai Kit didattici.

E’ possibile rilasciare in libertà le farfalle allevate?

Sì è possibile, ma solo con specie autoctone naturalmente presenti nella propria regione: va considerato infatti che di alcune specie possono esistere differenti forme o sottospecie che la selezione naturale ha favorito in determinate aree. Per fare un esempio, il macaone (Papilio machaon) è rappresentato in buona parte d’Italia dalla sottospecie P. machaon gorganus, mentre per la Sicilia è citata la sottospecie P. machaon sphyrus. La Vanessa del cardo è una specie cosmopolita e migratrice, le cui popolazioni originarie di di diverse località si incrociano periodicamente e, premesso che si tratti di individui sani, può essere liberata in molte aree del territorio italiano, compatibilmente con il clima del periodo.

Posso ordinare direttamente individui allo stadio di farfalla?
In alcuni casi e dietro preavviso di almeno un mese (salvo disponibilità dell’ultimo momento) è possibile ordinare allo stadio adulto due specie autoctone, consegnabili a mano. Dai un’occhiata alla pagina “Farfalle allo stadio adulto“.