Ci sono falene della famiglia Sphingidae, come la nostra sfinge colibrì (Macroglossa stellatarum), che volano di giorno visitando i fiori alla luce del sole; alcune di queste specie hanno evoluto una somiglianza piu’ o meno accentuata a delle api, grazie all’assenza di parte delle squame nelle ali e a una colorazione del corpo e della peluria piu’ simile a quella dei sopracitati Imenotteri Apoidei: in Italia queste imitatrici sono rappresentate essenzialmente, tra le Sfingi, da alcune specie del genere Hemaris.

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Un esempio tra le sfingi esotiche è l’asiatica Sataspes xylocoparis, specializzata nell’imitare alcune grosse api del genere Xylocopa, di cui conosciamo anche qualche specie in Italia chiamata volgarmente “ape carpentiera”. Anche altre famiglie di Lepidotteri comprendono specie che imitano Imenotteri aculeati, soprattutto i Sesiidae, che mimano in modo talora impressionante diverse specie di vespe. Queste strategie difensive sono esempi di mimetismo batesiano, in cui una specie innocua e appetibile per il predatore imita un’altra specie che il predatore lascia perdere, in questo caso non per una tossicità della specie imitata ma per una sua capacità offensiva, potendo pungere. In questo modo queste falene hanno qualche speranza in piu’ di visitare i fiori in santa pace alla luce del sole.

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